da parte della Società ASED SrL di cui, fino alle ore 4,30 del 7/12/2016, ero Amministratore Unico.
Sintesi della questione INPS al
07/12/2016 (data del mio arresto per altri motivi-vedi Ecosistema)
Bilancio finanziario anno 2016 della società Ased srl:
fatturato € 6.200.000; crediti € 7.500.000 praticamente i crediti vantati superavano il
fatturato di un anno.
L’Ased srl, come tutte le Aziende in sofferenza finanziaria a causa dei forti crediti non soddisfatti, non era in grado di saldare con puntualità le scadenze degli stipendi, dei fornitori, tasse,
INPS, Inail ecc, per cui ricorreva alla dilazione, ammessa dall’ordinamento in questione, dei pagamenti dei debiti ovvero dei crediti vantati da terzi. Il tutto avveniva, tramite
corrispondenza, con il benestare dei creditori.
Così era (e lo è) anche per l’INPS, alla quale veniva richiesto la dilazione del pagamento e sempre da questa accettata.
E con puntualità venivano soddisfatte le facilitazioni offerte dall’INPS (o dell’Inail) altrimenti il DURC (Documento unico di regolarità contributiva), che è un certificato che attesta la
posizione regolare dell’impresa in materia di contributi previdenziali e assistenziali, non veniva rilasciato.
E le conseguenze del mancato rilascio del DURC comportavano, e comportano, una serie di ostacoli per la continuità lavorativa (interdizione alle gare pubbliche, accesso all’agevolazione, ecc) e,
cosa importante, l’Ente, il Comune debitore non poteva, e non può, pagare l’Impresa se questa risulta morosa nei confronti dei citati enti Inps e Inail.
Cosa prevede la norma in materia di pagamento degli oneri contributivi?
Se hai accumulato debiti nei confronti dell’INPS, puoi richiedere la rateizzazione (24 rate ma anche 36 se viene
dimostrata la temporanea carenza di liquidità finanziaria…cosa che faceva l’Ased) per dilazionare
i pagamenti.
In questo caso ci sono delle precise condizioni: la domanda di rateazione deve essere
presentata prima che l’INPS emetta e notifichi una intimidazione al pagamento delle somme dovute.
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I FATTI
Durante la mia gestione la regolarità agli adempimenti (rateizzati e non) era puntuale
anche perché il mancato rispetto dei pagamenti non solo comportava il mancato rilascio del DURC, con le conseguenze sopra citate per l’Azienda, ma subentrava anche l’aspetto penale
personale.
Altrimenti, se l’importo non pagato dovesse superare € 10.000,00, come nel caso in esame il cui importo residuo non pagato era di € 103.539,99 (parte
residua del debito originario di € 488.131,00), vi è, per il responsabile della società, in questo caso il sottoscritto, la "reclusione fino a tre anni" oltre la
"multa fino a euro 1.032". E il debito resta comunque in essere e in capo alla Società!
All’INPS, come qualunque creditore, non interessa che tu vada in galera ma vuole il saldo del debito, per cui ti avverte: “Se il versamento delle ritenute
viene effettuato entro tre mesi dalla presente notifica dell'accertamento della violazione, è prevista la non punibilità del trasgressore”.
Per cui, qualsiasi amministratore
responsabile, difronte all’aut aut dell’INPS, a sua tutela e della Società di cui è amministratore, corre subito ai ripari.
La “notifica dell'accertamento della violazione” mi è stata fatta il giorno 18/05/2018
(alle ore 16,15) la mattina del giorno dopo, 19/05/2018, mi sono recato, dopo aver avvertito, avendo delle restrizioni alla mia libertà,
la Stazione CC di Melito, presso la sede Ased S.r.l. (Marina di San Lorenzo) per consegnare la diffida INPS evidenziando la parte penale. (vedi allegato 1).
Credevo, con la consegna del sopra citato atto alla sede Ased srl, di aver concluso ciò che era mio preciso dovere.
Invece no. Inizia un nuovo calvario. Uno dei tanti dopo il 7/12/2016.
Gli AA.GG. mi restituiscono, in data 25/05/2018 a ½ A.R., l’accertamento INPS con la seguente e unica motivazione: “Si restituisce, in allegato, comunicazione
INPS pervenuta c/o nostri uffici ASED in data 19/05/2018 e non di nostra competenza”. (vedi all. 2)
“Il sangue mi è salito in
testa”. Sicché torno, in data
26/06/2018, stavolta a 1/2 PEC e Raccomandata AR, a ri-restituire l'accertamento INPS,
accompagnato da mia nota ove ho usato parole forti, agli AA.GG. dell'Ased e contemporaneamente mettendo a conoscenza anche alcune Istituzioni. (vedi allegato
3) Nessuno, come abituale strafottenza delle
Istituzioni, mi ha dato un cenno di riscontro.
Anzi no, un riscontro inaspettato mi è arrivato. Anzi due!!!
Il primo da parte del PM, datato
4/12/2019, che annulla la
reclusione, bontà sua, ma calcola e converte i
giorni di reclusione in pena pecuniaria pari a € 10.391,00 di multa e chiede al GIP la mia condanna. (vedi allegato 4)
Il secondo atto,
datato 13/12/2019, è stato emesso dal GIP, il quale scrive: “che può applicarsi la sola pena pecuniaria; che elementi a sostegno dell’accusa si desumono dagli atti d’indagine
compendiati nel fascicolo del PM; che la pena richiesta dal PM appare congrua tenendo conto dell’entità della violazione; conclude con il classico “P.Q.M.” “condanna Azzarà Rosario (i.a.g.) per il reato di cui in premessa, alla pena di € 10.391,00 di
multa. Pena sospesa” (vedi allegato 5)
Avrei potuto non oppormi ad una sentenza
favorevole – “Pena sospesa” - emessa dal GIP- Giudice delle Indagini Preliminari, ma essendo
contrario al giudizio senza dibattito, ovvero senza le parti “accusa” e “difesa” che pubblicamene espongono le loro ragioni e un terzo, il Giudice, a cui spetta ogni decisione in merito alla
colpevolezza o all’innocenza di un imputato, ho chiesto, tramite il mio legale Avv. Giancarlo Liberati, un regolare processo. (vedi all.....).
Giorno xx/xx/xxxx ho reso le mie dichiarazioni (allegato xx) e giorno xx/xx/xxxx l'Avv. Luciano Orlando ha concluso la mia difesa (allegato
xxx)
Il processo si è concluso il
12 febbraio 2024 e il Giudice del Tribunale giudicante, rifacendosi anche ad una sentenza di Cassazione, a quanto sostenuto
da me in fase di interrogatorio e dai miei legali Avv. Giancarlo Liberati e Luciano Orlando
e dalla documentazione versata in atti,
conclude: “assolve Azzarà Rosario dai reati ascrittigli, poiché il fatto non costituisce reato”. (allegato
xxx)
Meno male che c’è un giudice a Berlino!
Accertamento pervenuto di pomeriggio al mio domicilio e la mattina dopo consegnato alla sede dell'Ased S.r.l.
5) il GIP accetta la tiritera del PM, mi infligge la multa e non la pena. "PENA SOSPESA"
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